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Risarcimento di 2.580€ per una cliente: decisione dell’ABF contro BancoPosta

Si è rivolta alla Lega Consumatori una signora titolare di una carta bancomat emessa da Banco Posta (Poste italiane).

L’utente aveva disconosciuto n. 8 prelievi – per un ammontare complessivo di Euro 2.580,00 – eseguiti da ignoti – nell’arco temporale compreso tra l’11 ottobre 2013 e il successivo 4 novembre sostenendo di avere conservato la carta separata dal PIN e di essere rimasta vittima di un episodio di clonazione.

Banco Posta ha eccepito che le operazioni contestate fossero state eseguite tramite la corretta digitazione del codice segreto, nonché presso sportelli ATM situati vicini all’abitazione della ricorrente, ipotizzando, quindi, una negligente custodia della carta da parte di quest’ultima.

La Lega Consumatori garantisce giustizia finanziaria attraverso l’ABF

ABF ha, invece, deciso in favore della nostra associata.

La questione del disconoscimento delle operazioni da parte del cliente è regolata dal D.Lgs. n.11/2010: in base alla normativa, infatti, in primo luogo la banca deve provare che l’operazione è stata autenticata, correttamente registrata e contabilizzata e che il cliente non ha subito le conseguenze del malfunzionamento delle procedure necessarie per la sua esecuzione o di altri inconvenienti; quindi, assolto con successo questo primo onere, necessario ma di per sé ancora insufficiente a dimostrare che l’operazione sia stata effettivamente autorizzata dal titolare, il prestatore di servizi deve ulteriormente dimostrare – ai fini dell’esonero dalla responsabilità – che l’uso indebito del dispositivo è da ricondursi al comportamento fraudolento, doloso o gravemente colposo dell’utilizzatore rispetto agli obblighi di condotta imposti a quest’ultimo dall’anzidetto decreto.

Il cliente/utilizzatore della carta bancomat, infatti, ha il dovere di custodire correttamente il PIN e di non consegnare ad altri la carta stessa.

Banco Posta non è stata in grado di produrre l’evidenza della corretta autenticazione delle operazioni contestate.

Il ricorso pertanto è stato accolto e  ABF ha disposto che l’intermediario corrisponda alla parte ricorrente la somma di € 2.580,00 oltre interessi dal reclamo al saldo.

Nel caso vi siate trovati in situazioni analoghe non esitate a  contattate la Lega Consumatori tramite segnalazioni@legaconsumatori.it, tramite lo 02/48303659, tramite gli sportelli ubicati su tutto il territorio nazionale nella sezione DOVE SIAMO…

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La Lega Consumatori, nata nel 1971 dalle Acli Milanesi in un’epoca di cambiamento sociale, si è sviluppata come movimento educativo e sociale cristiano, impegnato nel servizio, nell’informazione e nella proposta sociale e politica. È diventata la seconda associazione di consumatori in Italia, contribuendo al percorso consumeristico nazionale e all’introduzione della conciliazione paritaria come modello ADR. Si impegna con istituzioni e imprese per il bene comune e la sostenibilità, promuovendo un ruolo attivo dei consumatori come portatori di interessi nel contesto della globalizzazione, ispirandosi ai principi di equità e solidarietà.

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