La Cassa di Risparmio di Ferrara è stata una delle quattro banche interessate dalla risoluzione statuita dal Decreto legge del 22 novembre 2015, con la conseguente perdita totale delle azioni per migliaia di risparmiatori. Successivamente alla creazione da parte di Banca d’Italia della “banca ponte” Nuova Carife, la Banca Popolare Emilia-Romagna ha preso il suo posto. Ora si apre una nuova speranza per le tante persone che avevano investito i propri risparmi nell’acquisto di strumenti finanziari della banca.
Ne parliamo con Cristina Cafferata, avvocato in Chiavari, eletta da poco alla Presidenza della Lega Consumatori, una delle più importanti associazioni di consumatori italiane, attiva fin dal 1971 nella tutela dei cittadini.
Presidente, ci può spiegare la situazione attuale degli ex azionisti della Cassa di Risparmio di Ferrara (CARIFE)? Quanti risarcimenti hanno ricevuto finora?
Gli ex azionisti della Cassa di Risparmio di Ferrara, così come quelli delle altre banche risolte (Banca Delle Marche, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Chieti), hanno ricevuto solo una parte del risarcimento per il danno subito (perdita totale dei risparmi investiti). Attraverso il Fondo Indennizzo Risparmiatori (FIR), siamo riusciti a far ottenere, a chi aveva i requisiti previsti dalla legge, complessivamente il 40% delle somme investite. Agli azionisti resta ancora da recuperare il 60% del capitale investito. Abbiamo già avuto dei riscontri positivi con le richieste di risarcimento presentate dalla Lega Consumatori di Ferrara e Rovigo, ma per molte persone la situazione è ancora da definire.
Il Fondo Indennizzo Risparmiatori (FIR) ha ancora fondi disponibili. Può darci più dettagli su come potrebbero essere redistribuiti?
Sì, attualmente il FIR ha ancora a disposizione circa 150 milioni di euro. Questi fondi potrebbero essere redistribuiti: l’obiettivo sarebbe quello di recuperare il capitale che non è stato ancora risarcito, cercando di fare in modo che gli ex azionisti più vulnerabili possano ottenere ciò che spetta loro.
Parlando di responsabilità, BPER Banca ha un ruolo in questa vicenda. Qual è la sua posizione riguardo alla corresponsabilità di BPER nella situazione?
BPER Banca, in quanto successore della “Nuova Cassa di Risparmio di Ferrara S.p.A.”, dovrebbe rispondere per quei casi dove sono stati commessi, dai funzionari e dipendenti della banca risolta, gravi errori. In particolare, da quanto raccolto dall’ascolto delle persone, emergerebbero sostanziali violazioni degli obblighi informativi previsti dalla legge. Le azioni emesse dalla Cassa di Risparmio di Ferrara venivano infatti spesso presentate ai risparmiatori come investimenti sicuri e garantiti, mentre in realtà si trattava di titoli ad alto rischio, non quotati su mercati regolamentati e con la possibilità di perdere il capitale investito. Se le persone fossero state adeguatamente informate di quello che acquistavano, le loro valutazioni sarebbero state molto diverse. Quando hanno cominciato a circolare le prime voci sulla criticità delle “azioni Carife”, la Banca, poi, aveva convinto le persone a tenere i titoli, asserendo che non si vi erano situazioni di cui preoccuparsi. Purtroppo, come molte volte abbiamo visto in questi anni nel settore Bancario, spesso le informazioni non vengono comunicate prima agli investitori, che sottoscrivono gli ordini di acquisto senza sapere dati fondamentali (es conflitto di interessi, adeguatezza ecc). La banca in diversi casi ha riversato sulle persone propri titoli altamente rischiosi asserendoli come “sicuri” e ha aggravato il danno delle persone consigliando di non vendere le azioni.
Come si sta muovendo la Lega Consumatori per tutelare gli interessi degli ex azionisti di CARIFE?
La Lega Consumatori, esaminando caso per caso, sta intraprendendo un’azione per contestare la condotta della banca durante la vendita delle azioni, che riteniamo essere stata effettuata in violazione delle normative previste non solo dal codice civile ma da tutta la normativa di settore che impone, agli operatori specializzati non solo la “diligenza del padre di famiglia” ma obblighi specifici nei confronti dei risparmiatori . Per questo motivo, stiamo mettendo a disposizione degli associati una task force per preparare e inviare richieste di risarcimento, con l’obiettivo di interrompere la prescrizione nei confronti di BPER Banca.
La Lega Consumatori ha intenzione di intraprendere altre azioni legali? Qual è la sua posizione nei confronti della BPER?
Siamo determinati a far valere i diritti degli ex azionisti. Abbiamo persone e pensionati che hanno perso tutti i loro risparmi e stiamo lavorando, così come anche altre associazioni di consumatori, per ottenere i giusti risarcimenti. Il silenzio in cui sono cadute queste posizioni deve essere rotto. Siamo pronti a intraprendere ogni azione legale necessaria, ma siamo aperti al dialogo con BPER Banca ed anche ad un tavolo di lavoro congiunto. Riteniamo, infatti, che La Banca non rimarrà indifferente al grido di dolore che arriva dai territori. Siamo pronti ad ascoltare e a collaborare per arrivare a una soluzione equa per tutti.
Qual è il messaggio che vuole lanciare ai risparmiatori coinvolti in questa vicenda?
Il nostro messaggio è chiaro: non siete soli. La Lega Consumatori, con tutti i suoi sportelli e consulenti specializzati nel settore bancario, è al vostro fianco. Continueremo a lottare per ottenere giustizia, e invitiamo tutti i risparmiatori coinvolti a contattarci telefonando o prendendo appuntamento presso le nostre sedi provinciali.
Andrea Maggi – Ufficio Stampa Nazionale